L'illuminazione della cella è fatta con lampada a Xe ad alta pressione (Osram XBO 75W/2, versione non-ozone-free) alimentata alla corrente nominale (5.4 A), inserita in illuminatore Oriel serie Q (mod. 60064) con condensatrice F1 (mod. 60076), specchio dicroico a 90° (mod. 66245) e diaframma a iride (mod. 62030). La lente condensatrice e il diaframma vengono impostati in modo da avere uno spot di diametro circa 1 cm il più uniforme possibile a una distanza di lavoro di circa 7 cm.
La misura della fotocorrente è fatta con un sourcemeter (source I, measure V) Keithley mod. 2400. L'elettrodo positivo della cella (Pt) viene collegato a input/output (+); l'elettrodo negativo della cella (TiO2) viene collegato a input/output (-). Il software di acquisizione (IVscan.exe) fa operare il sourcemeter in 4-wires mode, quindi è necessario collegare i terminali 4-wire sense ai corrispettivi input/output, rispettando le polarità. Vengono eseguite scansioni di corrente sul IV quadrante, ossia impostando correnti negative e misurando tensioni positive. Occorre valutare con una certo margine di sicurezza la corrente massima da prelevare per evitare il cambio di polarità della cella.
La cella illuminata (area attiva 6x6 mm2) ha una tensione a circuito aperto pari a 668 mV, una corrente di cortocircuito di 5.3 mA ed una potenza erogata massima di 2.00 mW (circa 430 mV, 4.6 mA). Nelle stesse condizioni di illuminazione viene anche eseguita una misura I-V su un fotodiodo al Si (Centronic UV Enhanced OSD100-7) preso come riferimento (curva blu).